Gli incidenti stradali che coinvolgono i pedoni rappresentano una grave problematica in molte parti del mondo. Essendo uno dei gruppi più vulnerabili sulla strada, sono quelli maggiormente esposti a un rischio significativo di lesioni gravi o morte in caso di incidenti.
In Italia i dati sono tragici: nei primi 11 mesi del 2023 hanno perso la vita 401 pedoni. Di cui quasi la metà sono persone anziane, le più indifese assieme ai bambini. Si tratta di un numero molto pesante, raccolto in tempo reale dall’Osservatorio ASAPS (Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale) e destinato probabilmente ad aggravarsi perché sono cifre parziali e non tengono conto dei feriti gravi che molto spesso si spengono nei mesi successivi.
Da notare che molti sono stati coinvolti nel luogo potenzialmente più sicuro, sulle strisce perdonali dei centri urbani o direttamente sui marciapiedi, da ‘pirati della strada’ che hanno palesemente violato le norme del codice stradale, anche sotto l’effetto di alcol o sostanze stupefacenti. Per quanto riguarda la distribuzione geografica, il Lazio, la Lombardia, la Campania e il Veneto sono le regioni più a rischio.
L’Ue punta sulle tecnologie
Ci sono diversi fattori che contribuiscono a questa problematica: dalle infrastrutture inadeguate – stiamo parlando di strade mal progettate o mancanza di attraversamenti pedonali sicuri –, alla velocità eccessive da parte dei veicoli o distrazioni degli automobilisti. Dala scarsa visibilità, alle violazioni delle regole stradali. Perché gli incidenti stradali, in generale, sono spesso il risultato di sviste o errori umani.
Per contrastare in modo significativo gli incidenti stradali e migliorare considerevolmente la sicurezza sulle strade, l’Unione Europea punta decisamente verso l’utilizzo delle tecnologie come il metodo più pratico ed efficiente. L’obiettivo è ridurre del 50% i decessi stradali e, per la prima volta, anche il numero di feriti gravi entro il 2030. Inoltre, la Dichiarazione di Stoccolma del febbraio 2020 mira a una prospettiva futura senza vittime sulle strade entro il 2050, sfruttando appieno il vasto impiego delle tecnologie integrate nelle automobili.
Un percorso chiaro anche a Viasat (oggi parte di Targa Telematics) che, offrendo soluzioni IoT avanzate, consentono agli automobilisti di accedere a una vasta gamma di dati. Questi includono indicazioni sul veicolo, sul modo di guidare, sui consumi e persino sui fattori esterni con cui il conducente si trova ad interagire mentre è al volante.