Sulle strade circolano sempre più motociclette, scooter e ciclomotori. Soprattutto in città, offrono una soluzione alla crescente congestione del traffico, ai problemi di parcheggio e al costo elevato di possedere un’automobile. Ma c’è un problema: se è vero che in Italia abbiamo il parco circolante auto più vecchio d’Europa, anche le moto non se la passano tanto bene. I dati diffusi da ACI, infatti sono molto chiari: il 35% hanno tra 10 e 20 anni di vita e classe di emissione fino a Euro 3, quindi molto inquinanti. Solo il 27% hanno meno di 10 anni e le rottamazioni e le nuove immatricolazioni non bastano a svecchiare l’età media.
Moto e scooter sempre più vecchi
Dati alla mano, negli ultimi vent’anni è esplosa nel nostro Paese una vera e propria mania delle due ruote a motore: nel 2000 i motocicli immatricolati erano appena 3.375.782, nel 2022 ben 7.302.597 (oltre 10 milioni contando pure i ciclomotori che però non sono registrati al PRA). Lombardia, Sicilia, Lazio sono sul podio per numero di moto in circolazione. Campania, Toscana e Emilia Romagna seguono da vicino.
Entrando nello specifico del rapporto ACI, del parco circolante, il 19,90% ha più di 30 anni; il 17,35% ha tra 20 e 30 anni; il 35,31% ha tra 10 e 20 anni e solo il 27,44% ha tra 0 e 10 anni. E questo processo di invecchiamento aumenta anno dopo anno perché gli attuali incentivi che consentono di sostituire questi mezzi con una moto nuova riguardano solo le moto elettriche. Per le due ruote con propulsore termico i fondi si sono esauriti in pochi giorni a gennaio 2023.
Analizzando poi i numeri per omologazione, si scopre che poco meno di un terzo del totale sono moto Euro 3, vale a dire mezzi immatricolati nel decennio 2006-2016. 1.871.614 sono Euro 0, 960.232 Euro 1 e 862.594 Euro 2. I più moderni Euro 4 ed Euro 5 sono in netta minoranza.
La tecnologia per migliorare la sicurezza
Non è solo un problema di inquinamento, ma anche e soprattutto di sicurezza. Negli ultimi anni si sta registrando un fronte comune da parte delle industrie del settore che stanno concentrando gli sforzi per ridurre i rischi della circolazione e dei motociclisti. La tecnologia è la chiave di volta di questa strategia. Lo sa bene Viasat che è sul mercato con SlimBox Moto, sistema satellitare di piccole dimensioni dotato di tecnologie GPS e GSM/GPRS che unisce tutte le funzionalità e le caratteristiche proprie di un’evoluta “scatola nera” con i servizi di assistenza della Centrale Operativa Viasat H24. In caso di moto a terra, infatti, si attivano automaticamente le procedure, riducendo i tempi per il soccorso. Agisce inoltre da localizzatore satellitare con gestione furto, proteggendo quindi il mezzo dai ladri. Senza contare che installando un dispositivo satellitare sulla moto si risparmia, come avviene per le auto, sul costo dell’Assicurazione.