Da cifre e dati del settore auto, contenuti nella Sintesi Statistica 2022, pubblicata annualmente dall’UNRAE e giunta alla 26a edizione, emerge che, nel 2022, a livello mondiale sono stati immatricolati circa 57,5 milioni di autovetture, di cui oltre il 65% in Asia, il 17,7% in Europa Occidentale, il 6,3% nel mercato Nafta (USA, Canada, Messico), il 5,1% nel Centro e Sud America, il 4,3% in Europa Orientale. Sono stati prodotti 61,6 milioni di vetture, in aumento del 7,9%. L’Asia con 42,3 milioni copre il 68,7% della produzione mondiale e più della metà di questa quota (23,8 milioni) è fabbricata in Cina, che ormai pesa il 39% sul totale mondiale; in Europa la quota produttiva è di circa il 22%, rispetto al 27% di 4 anni fa, con un rischio marginalizzazione tutt’altro che remoto. In particolare, in Europa Occidentale è del 14% e in Europa Orientale dell’8,4%. I Paesi Nafta valgono il 4,4%, il Sud America il 3,5%, mentre una piccola quota residua viene prodotta in Africa.
La situazione in Italia
Nonostante il buon andamento dell’economia interna, il mercato 2022 dell’auto ha registrato il secondo peggiore risultato degli ultimi dieci anni: 1,317 milioni di immatricolazioni, poco al di sopra del livello più basso toccato nel 2013 con 1,304 milioni. Il parco circolante a fine anno era composto da 44 milioni di veicoli a quattro o più ruote, di cui 39 milioni di autovetture con anzianità media di 12,5 anni e il 25% ante Euro 4; 4,2 milioni di mezzi commerciali leggeri con età media 14 anni e il 41% ante Euro 4.
Le vetture elettriche (pure + ibride plug-in) hanno subito una battuta d’arresto, perdendo in un anno oltre 20.000 unità (da 136.800 a 116.500), scendendo a quota 8,8% e bloccando il nostro Paese all’ultimo posto fra i cinque maggiori mercati d’Europa. Un ritardo che pesa sull’ambiente, a causa di una discesa molto lenta delle emissioni di CO2. È calata anche la quota delle auto a benzina, dal 30% al 27,8%, e delle diesel, dal 22,1% al 19,6%, mentre continua la corsa in solitaria delle ibride salite al 34%.
Fra i canali di vendita continua a crescere il noleggio a lungo termine, con circa 305.000 auto (+19,6%) e una quota salita dal 17,5% al 23,1%, saldamente al secondo posto dopo i privati, la cui quota è scesa da 63,2% a 58,9%. E In tema di modelli le preferenze dei consumatori portano sul podio crossover e fuoristrada, salite a quota 53,7%, che scalzano le berline scese al 39,6%. Nel 2022 ha sofferto un calo di mercato anche il settore dell’usato, che è sceso del 7,5% con 4,6 milioni di trasferimenti complessivi.
L’automotive in cerca di tecnologia
La diffusione dei veicoli connessi costituisce il primo passo verso l’introduzione di servizi telematici sempre più avanzati, i quali avranno un effetto positivo, sia in termini di sicurezza che di gestione economica del veicolo stesso. Tuttavia, l’aggiornamento generazionale del parco automobilistico, soprattutto in Italia, procede a un ritmo piuttosto lento. Questo rallentamento ha un diretto impatto sulla sicurezza stradale, un diritto che riguarda sia i conducenti di veicoli di ultima generazione che quelli più vecchi. A tal proposito i servizi e le soluzioni satellitari IoT di Viasat (oggi parte di Targa Telematics) pongono l’automobilista al centro della scena: le sue quotidiane esigenze di mobilità intelligente e sicura possono essere soddisfatte con servizi che consentono a tutti di richiedere un soccorso in caso di bisogno, sia manualmente che in modo automatico, aumentando significativamente la tempestività e migliorandone l’efficacia. Inoltre, forniscono informazioni in tempo reale e predittive sui potenziali rischi a cui si è esposti, offrendo una prospettiva completa di prevenzione e protezione.