Mobilità smart, sostenibile e a misura di persona. L’ultima edizione dello Urban Mobility Readiness Index a cura di Oliver Wyman Forum e dell’università di Berkeley ha passato in rassegna 60 centri urbani, a livello internazionale, sotto le lenti di impatto sociale, infrastrutture, innovazione, efficienza e appeal di mercato. E le sorprese non mancano.
Sul gradino più alto del podio c’è San Francisco, seguita da Stoccolma e Helsinki. Poi Singapore e Zurigo, balzata di cinque posizioni in un solo anno. Ognuna delle metropoli della Top Five ha il proprio fiore all’occhiello: dalla capacità di attrarre player, con un alto tasso di innovazione, alla mobilità sostenibile, con soluzioni multimodali e focus sull’elettrico. Per trovare una città italiana (Milano) bisogna scivolare al 31esimo posto.
Nel Report si afferma che non esiste una sola strategia per la mobilità nelle città, ma ciò che sta cambiando i modelli attuali sono la sostenibilità, la connettività e la convenienza. E ci si deve impegnare a sostenere questa transizione. In questo senso, la digitalizzazione gioca un ruolo cruciale per rendere gli spostamenti urbani più efficienti, collegati e in linea con le esigenze dei cittadini.
I progressi in Italia
Anche in Italia qualcosa si muove: lo confermano le ricognizioni del Politecnico di Milano. A fine 2022 il mercato della smart mobility nel nostro Paese vale 340 milioni di euro, il 48% in più rispetto a un anno prima. Guardando ai prossimi 12 mesi, l’81% del campione intende avviare progetti sulla mobilità elettrica, il 61% sulla sharing mobility, il 39% sulla gestione del traffico e dei parcheggi (37%). Le nuove frontiere di più breve termine sono quelle legate alla cosiddetta ‘mobility as a service’, un’unica app sulla quale far confluire tutti i servizi. Nel presente è importante che le auto siano quanto più connesse, mentre nei prossimi dieci anni dovrebbe decollare il filone della guida autonoma.
Automobili, una su due è “connessa”
Le vendite globali delle auto connesse sono cresciute del 12% tra il 2021 e il 2022, arrivando a valere il 50% delle immatricolazioni totali dello scorso anno. Il dato emerge dall’ultima ricerca Smart Automotive Service di Counterpoint, che segnala anche come gli Stati Uniti mantengano il primato del settore, davanti a Cina ed Europa. Questi tre mercati hanno rappresentato quasi l’80% delle vendite totali di auto connesse a livello globale, mentre la crescita maggiore, nel corso dell’ultimo anno, è stata registrata in Giappone.
L’ultimo anno è stato quello della vera e propria esplosione del settore. Tra le novità che maggiormente hanno incontrato l’interesse dei consumatori vi sono: blocco/sblocco da remoto, climatizzazione, rilevamento della posizione, assistenza di emergenza, musica nell’abitacolo e streaming video. Lo scenario è destinato a cambiare rapidamente. Si stima che entro il 2030, oltre il 90% delle auto connesse vendute avrà la connettività 5G integrata e le vendite dovrebbero crescere a un tasso annuo composito del 13% tra il 2022 e la fine del decennio.
Le città saranno sempre di più degli ecosistemi interconnessi, costellati di sensori e dispositivi capaci di raccogliere ed elaborare un’enorme quantità di informazioni utili per fornire servizi sempre più intelligenti. Viasat (oggi parte di Targa Telematics) fa parte di questo ecosistema con i dispositivi di bordo dei veicoli connessi alle proprie piattaforme che consentono di fornire servizi personalizzati e di diversa natura, dall’assistenza e sicurezza alla protezione dal furto, dalla gestione flotte alla telediagnostica da remoto, dalle informazioni per migliorare il proprio stile di guida al monitoraggio intelligente dei veicoli pericolosi per la sicurezza che circolano irregolarmente sulle strade perché privi di assicurazione o revisione.
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