Nel 2022 il mercato della Connected Car & Mobility ha raggiunto, in Italia, un valore di 2,5 miliardi di euro, +16% rispetto al 2021. Un risultato ottenuto principalmente, grazie alle soluzioni per l’auto connessa (1,4 miliardi di euro, +10% in un anno), ai sistemi di Advanced Driver Assistance Systems (ADAS), integrati nei nuovi modelli (740 milioni di euro, +16%), e le soluzioni Smart Mobility nelle città, in primis per la gestione dei parcheggi e la sharing mobility (340 milioni di euro, +48%). Cresce anche la diffusione delle auto connesse: a fine 2022 nel nostro Paese se ne contavano 19,7 milioni, un’auto su due del parco circolante (50%), 1 ogni 3 abitanti. Numeri quasi inaspettati se pensiamo alle tante problematiche che affliggono oggi il settore dell’Automotive.
Sono questi alcuni dei dati presentati recentemente dall’Osservatorio Connected Car & Mobility della School of Management del Politecnico di Milano che sottolinea come l’evoluzione tecnologica abbia e avrà sempre di più un ruolo chiave per consentire alle aziende di continuare a essere competitive, abilitando nuove opportunità di crescita in futuro.
Le soluzioni
Quelle più diffuse sono le box GPS/GPRS per la localizzazione e la registrazione dei parametri di guida con finalità assicurative (10 milioni, +4% rispetto al 2021), ormai sul mercato da molti anni. Ma la crescita è trainata principalmente dalle auto connesse nativamente tramite SIM (4,3 milioni, +21%). Parallelamente, prosegue il processo di maturazione dell’offerta di soluzioni per l’auto smart, con sempre più aziende in grado di raccogliere grandi quantità di dati dai veicoli, che creano un impatto diretto sui numeri del mercato: i servizi raggiungono quota 480 milioni di euro, +20% rispetto al 2021.
Le novità normative costituiranno poi un importante motore di crescita: l’obbligo, a partire dal 2024, di integrare specifici ADAS all’interno di tutte le vetture di nuova immatricolazione e, dal 2035, di immatricolare solo veicoli a emissioni zero.
La prospettiva del consumatore
Cresce la percentuale di consumatori italiani che possiede un’auto con almeno una funzionalità smart (43% nel 2022, +40% rispetto al 2021). La soddisfazione è principalmente legata al comfort, alla sicurezza, ma anche per la riduzione del costo dell’assicurazione. Le attuali soluzioni sono però ritenute ancora complesse da configurare e gestire e continuano a risultare troppo invasive. I più ‘tecnologici’ sono gli under 30, mentre il 63% degli over 60 non utilizza regolarmente questi strumenti. Un problema, questo, non solo italiano se è vero che uno studio di Hyundai UK rivela che oltre i due terzi degli automobilisti inglesi si sente sopraffatto dalla tecnologia nella loro auto e il 40% non la utilizza.
Quel che è certo è che la connettività non è più un optional: a fine 2022, un italiano su due si è mostrato propenso a utilizzare un’auto a guida autonoma in futuro. Stiamo dunque assistendo a una vera e propria rivoluzione che vedrà ancora protagonista Viasat (oggi parte di Targa Telematics) nei prossimi anni, come lo è stata in passato, nei campi dell’innovazione, della digitalizzazione, della dotazione di soluzioni telematiche IoT sempre più performanti. Un’offerta ad ampio spettro che unisce, alle tradizionali funzionalità di protezione dell’auto, servizi di assistenza e sicurezza per vivere la guida in totale serenità.